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Il CRA all’Università di Pavia per la Settimana della Cooperazione

Nell’ambito della settimana della cooperazione internazionale organizzata dall’Università di Pavia dal 18 al 25 settembre, il Cicops ( Centro Internazionale per la Cooperazione allo sviluppo dell’Università) ha inserito uno speciale evento dedicato all’Africa.

Il Presidente del CRA/SGI Paolo Sannella ed il professor Gian Paolo Calchi Novati sono stati i relatori ed animatori di un dibattito sulle prospettive del Continente e delle relazioni euro-africane. Nel suo intervento introduttivo Sannella si è specialmente soffermato sulla crescita demografica africana: elemento troppo spesso trascurato nelle analisi correnti e che potrà invece avere effetti importantissimi non solo di ordine interno – influendo in modo sostanziale sull’economia e sull’ambiente oltre che sulla cultura e sulla politica delle società africane – ma anche sui rapporti internazionali ed in particolare su quelli euro-africani. In particolare i diversi trends demografici in Europa ed in Africa rendono plausibile una crescita significativa della presenza africana in Europa. Crescita che sembra ancor più probabile se si considerano anche le interconnessioni economiche e culturali in progressivo e costante sviluppo. Da qui l’esigenza di politiche innovative da adottare con urgenza per accompagnare e gestire questi processi.

Calchi Novati ha da parte sua ricordato la complessa dinamica dei rapporti euro-africani dai tempi coloniali ad oggi  sottolineandone successi ed insuccessi. Il recente approdo a relazioni di partenariato segna il passaggio ad una fase di maggiore equilibrio ed offre interessanti prospettive per ulteriori sviluppi, anche se la presenza in Africa di nuovi e potenti attori internazionali – come la Cina, l’India, gli Stati Uniti – pone nuovi interrogativi che accompagnano la mancanza di una politica unitaria e coerente da parte europea. Preoccupa in particolare il fatto che l’Europa – in aggiunta a questa sua debolezza in fase decisionale e frammentarietà di indirizzi politici, sembra spesso ancora prigioniera di rivalità, interessi e pregiudizi ereditati dal passato e di cui fa fatica a liberarsi.