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Cavallino rampante

Barbara Brollo

Cavallino

Cavallino

Dopo il viaggio a Venezia torniamo, letteralmente, negli stessi lidi per una nuova esplorazione. Cavallino, non quello della Ferrari, ma un altro fiore all’occhiello italiano. Qualcuno ha da ridire, ma secondo certe classifiche ufficiali è così! Lo sapevate che il patrimonio UNESCO comprende non solo l’isola di Venezia ma tutta la sua laguna?

Mentre Venezia è un toponimo noto e chiaro, Cavallino lo è parecchio meno. Questo nome non fa immediatamente pensare a un luogo, ne consegue che non sia una località molto conosciuta, anche se ha qualche motivo per esserlo, e non è neanche molto evidente. Vorrei svelare subito il mistero, ma vi do un ultimo indizio far provare a farvi avvicinare con i vostri piedi (senza scarpe eh, che ancora non si può). Più di qualcuno, forse, ha sentito nominare Cavallino per la prima volta non da me ma da Vincenzo De Luca. Buffo eh? Com’è che il governatore della Campania parla di una località balneare veneta? Ultimissimo indizio: non era per le sue acque chiare.

Cavallino-Treporti è una località marittima della costa veneta, resa nota alle cronache da una boutade di De Luca che la definiva, insieme all’adiacente Jesolo, una pozzanghera. Si è disturbato a parlarne durante un video, presto

Jesolo

Jesolo

ripreso dalla satira e diventato virale, in cui lamentava che tra le città per numero di presenze nei servizi ricettivi (dati ISTAT 2018) dopo Roma, Venezia, Milano e Firenze non ci fossero Napoli o Sorrento ma bensì Rimini, Cavallino e Jesolo, seguite da altre due località venete quali San Michele al Tagliamento e Caorle. Non ci occuperemo di Rimini, capoluogo romagnolo orgoglioso del suo figlio Fellini e meta adriatica tra le più note, ma della riviera veneta, con questa sequenza di località che insieme alle sopra citate e a Torino, che chiude all’ultimo posto, compongono la classifica delle 10 città più visitate.

Una prima considerazione è che non si tratta di un turismo strettamente legato a Venezia. Sicuramente molti di coloro che trascorrono le loro vacanze da queste parti passerà una giornata nel Capoluogo, ma non si può dire che il turista cinese o statunitense che arriva a Venezia nel mezzo di un tour per l’Italia scelga di spendere una giornata

Campeggio a Jesolo Lido

Campeggio a Jesolo Lido

al Camping Santin. Il flusso di presenze è quindi dovuto a una dinamica propria, prettamente balneare. Ma come fa ad attirare così tante presenze “una pozzanghera”? Diversificazione dell’offerta: dagli hotel di lusso, agli appartamenti a schiera del lato jesolano, alla lunga sequenza di campeggi di Cavallino, particolarmente apprezzati dai turisti stranieri. Mentre i residence con piscina sono meta prediletta di veneti, lombardi e trentini, i campeggi sono particolarmente graditi dai numerosi stranieri che iniziano lo svernamento già da maggio e lo prolungano fino ad ottobre, animando l’area al di là dei canonici 3 mesi estivi.

Lio piccolo

Lio piccolo

Le acque non propriamente cristalline sono compensate dalle numerose piscine. Si può scegliere di andare a ballare fino a tardi nei vari club, come di suonare la chitarra scalzi e in cerchio. A Est c’è il romantico faro e a Ovest i futuristici grattacieli. Ci sono le verdure buone dei campi adiacenti e la cucina ricercata dei ristoranti. Lo scivolo più alto del mondo (fino al 2014) in un mega parco acquatico, la promessa di una giornata lì è uno dei pochi modi per far stare buoni i bambini.

Ma che ne sarà di tutto questo ora? Le immagini di folle accalcate sul bagnasciuga ci fanno sobbalzare, l’idea dei divisori di plexiglass tra gli ombrelloni anche. Non c’è ancora una risposta, ma sicuramente i proprietari delle decine di nuove costruzioni che ogni anno si aggiungono al panorama immobiliare non saranno felici. Non lo è nessuno, a dire il vero, ma la prospettiva del turismo lento, pensandoci con calma, può non sembrare così nefasta. Non ci sono solo i lettini a 15 € in 5° in fila! Per chi l’ha sempre saputo vedere ed apprezzare, questo tratto di costa offre lunghe passeggiate e biciclettate in laguna.

Laguna

Laguna

Il turismo si è basato sul mare, ma il paesaggio è molto più variegato. La laguna veneta è la più estesa del Mar

Chioggia

Chioggia

Mediterraneo e dal 1987 è patrimonio dell’umanità. Il riconoscimento UNESCO, infatti, non è solo per l’isola di Venezia ma anche per tutta la laguna data l’unicità del paesaggio e la biodiversità. Ospita un insediamento di migliaia di fenicotteri rosa oltre a svariate specie ittiche, dovute alla varietà e complessità dei fondali. E’ possibile osservare testimonianze dell’approccio umano con questo ambiente, attraverso palafitte e punti per l’allevamento delle cozze.

Un altro elemento idrico di rilievo è il fiume Sile. Questo fiume sorge nel cuore della regione, prosegue fino a Treviso, correndo attorno alle mura che abbracciano il centro storico e prosegue nei campi, alimentato da affluenti e alimentando canali, fino a sfociare nell’Adriatico, dividendo Jesolo e Cavallino. Il Sile scorre sull’alveo del vecchio

Il faro di Piave Vecchia

Il faro di Piave Vecchia

Piave a causa di un complesso lavoro di deviazione compiuto dalla Repubblica di Venezia nella seconda metà del Seicento, compiuto con lo scopo di allontanare le abbondanti e impetuose acque dalla Laguna. O meglio, la Piave, come testimonia il nome del Faro. Tra le voci che più hanno concorso in questo cambiamento spicca quella di D’Annunzio che, elogiando la “maschia potenza” del fiume caro alla patria, compie un’operazione di cambio di genere ad honorem causa.

Una parte d’Italia dai lunghi trascorsi e dai tanti interventi umani, che riesce a mantenere un ecosistema unico accanto ad uno dei più grandi villaggi turistici diffusi d’Italia. Se questo virus potrà avere qualche merito, sarà forse quello di farci apprezzare di più ciò che abbiamo vicino e un turismo più lento e rilassato. Chissà che anche la riviera veneta trovi un po’ di pace.