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Orientare chi fa Geografia

Come presidenti dei sodalizi geografici (AGEI, AIC, AIIG, CISGE, SGI, SSG) riuniti nel SoGeI, ci rivolgiamo alla comunità geografica italiana.


Ci rivolgiamo a tutt*, ma pensando soprattutto a chi sta iniziando o ha da poco iniziato un suo percorso e sta facendo importanti scelte professionali e di vita, in direzione della Geografia accademica o di altri ambiti di attività in cui la disciplina ha un possibile ruolo (insegnamento nelle scuole, formazione, gestione ambientale, sviluppo territoriale, editoria ecc.).

Ci sembra importante aprire un confronto dialettico e costruttivo, convinti che sia auspicabile e possibile traguardare un orientamento generale, condiviso dalla comunità, quanto alla logica valutativa che è opportuno e corretto applicare a un insieme di attività che compongono l’attività accademica, e in particolare:

  • attività di ricerca
  • attività didattica universitaria e scolastica
  • attività di formazione ulteriore
  • attività «di servizio» istituzionale e per la comunità geografica
  • formazione ricevuta in sedi nazionali ed estere
  • pubblicazioni nazionali (e cosa si intende per)
  • pubblicazioni internazionali (e cosa si intende per)
  • ricerche e pubblicazioni in ambiti «locali» (e cosa si intende per)
  • ricerche e pubblicazioni interdisciplinari (e cosa si intende per)
  • riviste geografiche e affini, nazionali e internazionali
  • monografie, curatele, edizioni critiche o commentate
  • collocazioni editoriali, nazionali e internazionali
  • carte geografiche, tematiche, GIS, webGIS, documenti grafici e visuali
  • «prodotti» tipici disciplinari (analisi di contesto, piani di sviluppo…)
  • ricerche e pubblicazioni a più nomi e collaborative
  • esperienze di terza missione
  • esperienze di public geography
  • competenze gestionali in ambito istituzionale.

In sostanza, il coordinamento dei sodalizi geografici italiani (SoGeI) invita la comunità a discutere di formazione, ricerca, didattica, impegno, e di modalità di valutazione dei «prodotti», cioè anche di reclutamento e carriera, considerando la questione dal punto di vista sia dei singoli sia della comunità. Il confronto non potrà che svolgersi rigorosamente, e ovviamente, nell’ambito delle regole definite dalla legge e da atenei e istituzioni locali, nonché nell’interesse della disciplina e della comunità.
L’auspicio è che emergano orientamenti ben ponderati e quanto possibile condivisi, utili soprattutto a chi sta iniziando un suo percorso nella Geografia accademica, ma anche a chi partecipa delle varie istanze di valutazione, istanze che, nell’indiscussa e necessaria loro autonomia, finiscono per definire i confini di una comunità scientifica e rappresentarla.

N.B.: l’iniziativa è previsto si tenga presso la sede della Società Geografica Italiana, nel rispetto delle normative vigenti in materia di contrasto alla pandemia