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Venerdì Cartografico – LA CORSA ALL’AFRICA

Sono molti i motivi che, nel corso della seconda metà dell’XIX secolo, spinsero i vari Stati europei a concentrare le proprie forze e i propri interessi sul vastissimo territorio africano. Da interessi scientifici assurti a pretesto di alcune esplorazioni nel continente, si passò ben presto ad un’odiosa fase di spartizione vera e propria di questi territori ad opera delle grandi potenze europee (immagine 1, 3, 4).

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Culmine di questo momento storico fu la conferenza di Berlino del 1884-1885 in cui si tentò addirittura di regolare la folle corsa in atto per evitare scontri e tensioni fra gli stati di nuova istituzione e tra questi e le potenze colonizzatrici. Con scarso successo e a discapito soprattutto delle popolazioni locali. Anche il Regno d’Italia tentò di ritagliarsi un “posto al sole”: fu la costa orientale africana prospiciente al Mar Rosso a essere scelta come base per un primo approdo, con la baia di Assab (immagine 2), che il 10 marzo 1882 venne acquistata dallo Stato italiano a seguito di una convenzione siglata con l’armatore genovese Rubattino.

Immagine 2

Carte scelte

G. Dalla Vedova, Schizzo delle colonie europee in Africa, Istituto cartografico italiano, Roma, 1885.

Ministero degli Affari Esteri, Ufficio Coloniale, Carta dei possedimenti e protettorati europei in Africa, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Roma, 1906.


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