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Leg.Geo – DIZIONARIO PORTATILE DI ECOLOGIA, di Henry David Thoreau

Cristiana Zorzi

Descrivere.

Un’esercizio, una pratica, da quanto mi ricordo delle mie lezione di Geografia della scuola dell’obbligo, comune ai geografi, che descrivono la Terra.

L’etimologia deriva da «scriptus», che suggerisce la pratica di «copiare, figurare col disegno o con lo scritto, tracciare»: pratica, visto il prefisso «de-» che ne «indica il compimento di azione o piuttosto l’atto di mettere giù».

Descrivere significa «rappresentare con parole un luogo, un oggetto, una persona, notandone gli aspetti, le qualità […]. Anche, di cose astratte […]. Di fatti, esporli in modo da farne seguire con l’immaginazione lo svolgimento, le manifestazioni» e anche «delineare la forma, la figura di un oggetto» (Enciclopedia Treccani Online).

E se la Geografia è descrivere, e la descrizione è inevitabilmente immaginazione (quella implicita nella descrizione e quella implicata nel decifrare la descrizione), allora possiamo intendere una «Geografia come immaginazione» (affermazione che mi pare di aver già sentito…).

(E immaginazione come Geografia?)

Descrivere, e con poetica. Ce lo ricordava Dardel (1952) che la Terra è poesia: è fare/si dal nulla.
E se i geografi descrivono la Terra, la geograficità delle cose – il fatto di poter essere descritte, per lo meno attraverso suggestioni piacevoli che fanno andare (nel vero senso di camminare: perché la Geografia si fa co’i piedi) almeno l’immaginazione – è implicita in esse.

E dunque, un Dizionario portatile di ecologia, un po’ seguendo lo slancio “reclusiano” che suggestiona attraverso un profondo esercizio analitico/immaginativo-descrittivo/immaginativo, non poteva che essere: descrittivo e poetico. Che descrive attraverso la poetica, che è poetico nel descrivere: che finisce per descrivere la poesia che tiene insieme le cose nella/della Terra/terra.

In questo, risultato di un’accurata composizione di scritti del (cosiddetto) “maestro del rinascimento Americano”, Henri David Thoreau, è la descrizione a definire le parole descritte (e non viceversa). È la poetica a determinare la misura della selezione, dei tagli, della cura.

E se la descrizione poetica (particolare) appare a discapito della descrizione scientifica (generale), quello che emerge sono gli intrecci, i nessi, le (cor)relazioni, le interdipendenze, l’elemento sistemico, l’unità di un tutto che facilmente digredisce in una descrizione poetica del/i particolare/i, con il solo scopo di riconnettersi al resto.

È una dichiarazione poetica (p. XIX) dell’essere sistema delle cose, dell’essere Geografia della Terra.

In divenire (perché è poetica). Come i paesaggi (qui ampiamente lasciati all’immaginazione nel mezzo della poetica di intrecci narrativi), che sono descrizioni.


DIZIONARIO PORTATILE DI ECOLOGIA, di Henry David Thoreau
(a cura di Salvatore Proietti)

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