La raccolta iconografica che vi proponiamo, si riferisce all’attività esplorativa condotta nel 1887 da Guido Boggiani (1861-1901), antropologo, fotografo e pittore italiano, in America Meridionale e allo studio delle culture “primitive”, in particolare dei popoli Caduveo e Chamacoco, gruppi etnici ancora tenacemente attaccati alle loro tradizioni. Trascorse lunghi periodi vivendo nei loro villaggi, annotando una quantità notevole di informazioni sulla loro cultura e arrivò, nel caso dei Chamacoco, a redigere un glossario con traduzione in italiano dei vocaboli più usati del loro idioma, e riprodusse nei suoi taccuini di viaggio i disegni ornamentali tradizionali dei loro tatuaggi in disegni accurati e fedeli all’originale.
Boggiani portava con sé un voluminoso apparecchio fotografico con lastre e treppiede, producendo buoni risultati con i ritratti di indigeni che sono tra i più belli ed espressivi mai realizzati.
Quello che intraprese nel Chaco paraguaiano e nel Mato Grosso brasiliano fu un viaggio alla ricerca delle radici primordiali della civiltà. Questa massa di informazioni, confluì in due trattati “I Chamacoco” e “I Caduveo”, che furono pubblicati rispettivamente nel 1894 e nel 1895 e che sono ancora oggi un punto di riferimento fondamentale per la conoscenza di queste due culture.
La collezione, custodita presso l’Archivio fotografico della Società Geografica Italiana, è confluita in un album fotografico pubblicato da Rosauer nel 1904 dal titolo “Tipi indigeni Sud America Centrale”, impresso a caratteri dorati sul piatto di copertina.
Nell’album sono raccolte 115 cartoline fotografiche ai cui margini compaiono: la didascalia, l’indicazione Collection Boggiani, il curatore (R. Lehmann Nitsche), il numero di serie, il nome dell’editore, la città di pubblicazione (R. Rosauer, Rivadavia 571. Buenos Aires) e il numero dell’immagine.
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