Agli inizi del Novecento, la Corea era quasi del tutto sconosciuta alla gran parte degli europei. Le sue tradizioni e la sua cultura erano avvolti in un alone di mistero.
L’Italia fu tra i primi paesi a sottoscrivere un accordo di amicizia e cooperazione (1884) e a stabilirvi nel 1901 la sede consolare a Seoul. Per quasi un anno (novembre 1902 – maggio 1903), il Console Generale fu Carlo Rossetti, giovane tenente di vascello e socio della Società Geografica Italiana.
In questo periodo Rossetti dimostrò di essere un acuto ed attento osservatore della società coreana, raccogliendo ed analizzando informazioni in campo sociale, economico, culturale e geografico, e scattando piu’ di duecento fotografie che ritraggono la vita quotidiana della capitale in tutti i suoi aspetti. Riuscì a mettere insieme un quadro dettagliato ed esauriente dei diversi aspetti del territorio e della società coreani. Le scene di vita per le strade di Seoul e i ritratti degli uomini e delle donne della corte sono ben documentate nella ricca collezione iconografica, oggi conservata presso l’Archivio fotografico della Società Geografica Italiana.
Tornato in Italia, nel 1904 Rossetti tenne a Roma presso la Biblioteca Nazionale nella sede del Collegio Romano due conferenze sulla Corea, alla presenza del Re e della Regina e di importanti esponenti dell’economia e della politica italiana. Quindi, racconto’ in due libri (“Lettera dalla Corea” e “Corea e Coreani” di recente riedito) le sue esperienze nel paese asiatico, illustrate dalle sue immagini. I due volumi sono rimasti per molti decenni, fra i piu’ esaustivi resoconti prodotti in Occidente sullo stato della societa’ coreana del tempo.
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