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Trasferimento Tecnologico e di Cooperazione sanitaria internazionale per attività di depistaggio di Covid-19 in Ciad

A partire da settembre 2021, il CRA ha avviato il progetto “Trasferimento Tecnologico e di Cooperazione sanitaria internazionale per attività di depistaggio di Covid-19 in Ciad”, con l’obiettivo di rafforzare il Ministero della Salute e della Solidarietà del Ciad nell’attività di depistaggio del Covid-19. Il progetto, tuttora in fase di realizzazione, è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione della Chiesa Evangelica Valdese (Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi), che, tramite il suo finanziamento 8×1000, ogni anno sostiene progetti realizzati da centinaia di associazioni di diverso genere nell’ambito dell’assistenza sociale e sanitaria, degli interventi educativi, culturali e di integrazione, e programmi di sostegno allo sviluppo di risposta alle emergenze umanitarie, ambientali e climatiche che apportano sempre tangibili benefici alle collettività in Italia e all’estero.

Il Progetto concretamente si è posto l’obiettivo di trasferire tecnologie e attuare una formazione del personale tecnico locale per la pianificazione e lo svolgimento di una campagna nazionale efficace del tracciamento del virus SARS-CoV2 e del Covid-19 in Ciad.

Il Ciad ha vissuto numerose problematicità legate alla pandemia da Covid-19 (inclusa l’imposizione di un coprifuoco e la chiusura delle frontiere), soprattutto dovute alla  difficoltà nello sviluppare indagini epidemiologiche in grado di determinare il reale livello di diffusione di Covid-19 in un paese così grande e in larga parte desertico, e che non dispone di un numero sufficiente di ospedali e laboratori in grado di poter attuare un tracciamento molecolare efficace.

La Società Geografica Italiana è da tempo coinvolta in processi di trasferimento tecnologico in Africa, sia nel settore nutrizionale che sanitario, e più nello specifico, il Gruppo di Lavoro del CRA ha intrecciato relazioni durature ed estremamente positive con i rappresentanti del Ministero della Sanità e della Solidarietà del Ciad, con il partner locale Policlinico Universitario le Bon Samaritain, e con il Movimento Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo (MAGIS), che dispone di un ufficio operativo locale.

Lo scorso anno la Cooperazione Italiana, con un progetto affidato al MAGIS, ha creato un Laboratorio delle Grandi Epidemie Tropicali presso il Policlinico Universitario le Bon Samaritain che è inserito, insieme al Laboratorio Mobile del Ministero della Sanità, nel Coordinamento Nazionale di Risposta al Covid, presieduto dal Prof. Choua, chirurgo ciadiano formato in Italia.  Le due strutture operative hanno già raggiunto un ottimo livello tecnologico nell’eseguire la diagnosi molecolare (RT-PCR) di Covid-19, il progetto del CRA/SGI si è invece posto l’obiettivo di intervenire per quanto riguarda la diagnosi antigenica (test rapido) e quella anticorpale, due test fondamentali per meglio delineare la reale situazione epidemiologica di Covid-19 in Ciad. Il progetto, sottoposto e approvato dal Coordinamento nazionale del Ministero e al Comitato Etico del Ciad, si sta occupando di attuare un trasferimento di tecnologie per il tracciamento della diffusione del virus Covid-19, della formazione del personale tecnico di due laboratori del Ministero della Sanità del Ciad e dell’ attivazione di una campagna nazionale estesa su tutto il territorio del Ciad di  sero-sorveglianza: ciò rappresenterà un’opportunità di rafforzamento del Sistema Sanitario del paese non solo nell’attuale lotta la Covid, ma anche nelle possibili ed eventuali future epidemie.