L’OMBRA DELLA CAPITALE
L’impatto del trasferimento della capitale sulla geografia di Roma e d’Italia, 150 anni dopo
(a cura di) Claudio Cerreti e Alice Salimbeni
Il trasferimento delle funzioni di capitale da un luogo a un altro – da una città a un’altra – è un evento estremamente significativo, per svariate e abbastanza ovvie questioni: perché si decida di abbandonare una sede a favore di un’altra; come si proceda a localizzare, scegliere, la nuova sede; se il trasferimento abbia un intento prevalentemente «morale» o politico o funzionale o altro; la forma urbana che la nuova capitale assume in conseguenza del ruolo assunto; quali conseguenze territoriali (locali e sovralocali) comporti il trasferimento. E qui mi fermo, ma di questioni che meritano una risposta ce ne sono ancora altre: come il tipo di modifiche qualitative e quantitative individuabili nel processo di (ri)popolamento e quindi nella popolazione di una nuova capitale.
Il caso di Roma non si sottrae a queste domande, anche se – come sempre – ogni caso ha particolarità sue proprie. Ma non sembra ozioso confrontare anche il caso romano con quelle questioni. Benché, sia chiaro, i contributi che seguono non pretendono di affrontarle, né tanto meno risolverle, tutte quante. L’occasione del 150° anniversario dell’ufficiale trasferimento a Roma delle funzioni apicali dello Stato ha offerto poi anche la possibilità di proporre, se non un «bilancio», almeno una lettura e una prospettiva di lungo periodo.
I punti di vista assunti dagli autori sono e non potevano che essere ben distinti fra loro, come l‛insieme dei rispettivi discorsi non può che comporre un quadro parziale…………………
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