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Vittorio Betteloni, il modo di vestire dei cinesi, 1910

Le fotografie attribuite a Vittorio Betteloni mostrano il modo di vestire dei cinesi nei primi anni del ‘900.

Nel Bollettino della Società Geografica Italiana (1910, pp38-63), Vittorio Betteloni  ci descrive il modo di vestire dei Cinesi :

“ In Cina l’uomo porta, nella buona stagione, un paio di mutande di cotone, strette alla vita da una cintura di cuoio. Il piede è coperto da una calza di tela che arriva sino all’estremità inferiore della mutanda e che vi è mantenuta da una stretta fasciatura di colore nero. Il petto, la schiena, le braccia sono coperti da una specie di giacca molto larga. Abbottonata nel mezzo del petto o lateralmente, con occhielli o bottoni in passamanteria. Sopra la giacca viene indossata una lunga tunica, che dalle spalle arriva quasi a toccare i piedi.

La donna, invece, porta sopra alle mutande un paio di pantaloni che arrivano sino al piede e la tunica non arriva oltre al ginocchio. Durante i forti freddi è molto usato una specie  di cappellino, posato quasi sulla fronte, tutto adorno di fiori ricamati e di fiori artificiali che fan pensare di piu’ ad un giardino che ad una testa.

Tanto nell’uomo quanto nella donna la giacca e la tunica hanno superiormente un collo alto dagli otto ai dieci centimetri. Spesso, sopra la tunica, si indossa un’altra specie di giacca che non arriva oltre il fianco.

 Nell’inverno, per ripararsi dai rigidi freddi si indossa una tunica foderata di pelli di montone e spesso la stessa viene portata per anni ed anni senza mai essere lavata, molto adoperati sono i berretti di pelliccia o di feltro. I principi mancesi portano come insegna del loro grado delle vesti con quattro dischi di 30 cm di diamentro (2 sulle spalle, 1 sul petto e il quarto sulla schiena) tutti ricamati in oro e il soggetto è sempre un dragone uscente dal mare” (Vittorio Betteloni, Modo di mangiare e di vestire dei Cinesi, in «Bollettino della Società Geografica Italiana», 1910, pp. 38-63.)


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