I positivi che vi presentiamo oggi sono il frutto dell’attività esplorativa realizzata da Giotto Dainelli durante le sue escursioni indipendenti rispetto all’itinerario ufficiale della spedizione De Filippinell’Himalaia- Caracorum e Turchestan Cinese del 1913-1914.
Dalle parole di Dainelli apprendiamo la sua intenzione di descrivere i caratteri delle varie genti che popolano la grandiosa regione transhimalaiana attraverso un’osservazione del contesto famigliare, culturale e ambientale: “Venne però il momento, alla metà di febbraio, che il grosso della Spedizione iniziò il proprio spostamento su per la vallata dell’Indo alla volta di Le, la capitale del Ladàk. Naturalmente, partii io pure, ma soltanto per pochi giorni seguii la pesante carovana: poi mi separai, riprendendo i miei itinerari indipendenti, e questa volta del tutto solitari, giacché Petigax aveva dovuto riprendere le sue funzioni di “maestro di casa” ed il “wisir” era rimasto nel suo ufficio invernale di Governatore. Mi separai soprattutto perché la carovaniera tra il Baltistàn e il Ladàk deve abbandonare la vallata dell’Indo per un suo tratto non breve, assolutamente impraticabile per la sua selvaggia orridezza. Ed è proprio questo suo carattere che ha permesso, in tale tratto della valle, la permanenza di una popolazione speciale che, per l’isolamento nel quale è vissuta Dio sa da quanti secoli, ha conservato caratteri razziali suoi particolari ed anche usi della vita materiale che le sono propri, e perfino elementi della vita culturale che, evidentemente, derivano da quelli che le furono originari ed ai quali nel lungo corso dei secoli altri si sono sovrapposti e mescolati, avuti dalle genti immediatamente confinanti.” (Brano tratto dall’autobiografia di Giotto Dainelli, Capitolo XI: La Spedizione De Filippi in Asia, in Quasi un secolo di storia. La vita piena, pp. 361-362).
Le fotografie custodite nell’archivio fotografico della Società Geografica Italiana risultano essere 1.100, suddivise in 3 album. Molti positivi della serie sono veri e propri “assemblaggi”, ovvero, scatti fotografici realizzati in sequenza, incollati assieme allo scopo di realizzare una visione panoramica.
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