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Giotto Dainelli – Svizzera 1905

Giotto Dainelli (1878-1968), celebre geografo, geologo e fotografo italiano, ha lasciato un’importante eredità nella documentazione visiva di paesaggi naturali e urbani grazie all’uso dei negativi su vetro, una tecnica fotografica rinomata per la sua straordinaria precisione.

Le immagini che vi presentiamo oggi offrono un affascinante scorcio su alcune scene immortalate durante un  suo viaggio in Svizzera nel 1905. Al termine di quel viaggio, Dainelli redasse un resoconto, di cui riportiamo un estratto:

“[…] Mi trovavo, in una limpida sera dello scorso luglio, a passeggiare lungo la sponda del pittoresco lago di Zurigo. La folla animava i giardini; numerose barche solcavano lentamente le acque del lago presso la riva: tutto contribuiva a un’atmosfera di svago, che era il naturale riposo dopo il consueto lavoro della giornata. […]

Una delle attrattive maggiori delle regioni montuose è senza dubbio offerta dai laghi. Chi non ne ha mai ammirato le placide acque, capaci di riflettere le rive pittoresche, e l’infinita varietà di tinte, diverse da un bacino all’altro e, persino nello stesso specchio, a seconda dell’ora, della stagione o del tempo?

E l’origine di un così gran numero di laghi? Essa è varia: varia quasi quanto i molteplici aspetti che questi presentano.

[…] Un gruppo di laghi di montagna deve la sua origine allo sbarramento delle valli: talvolta per frane; talvolta per i materiali trasportati da un torrente laterale, che accumulandosi hanno rialzato il fondo della valle, costringendo le acque a elevarsi fino a superare il nuovo ostacolo. Circhi glaciali, morene, frane, coni di deiezione: ecco alcune delle cause che spiegano l’origine della gran parte dei laghi alpini. Tuttavia, ve ne sono alcuni che sfuggono a queste spiegazioni; la loro origine primaria non è ancora stata pienamente accertata. Questi laghi, noti nel loro insieme come grandi laghi o laghi prealpini, condividono pochi tratti comuni, quali le dimensioni e la distribuzione geografica. Il lago di Zurigo è proprio uno di questi. […]”

(Dainelli G., La storia di un lago, “Riv. d’Italia”, 1905, II sem., pp. 852-860)

Attraverso queste parole, Dainelli ci trasmette non solo la bellezza del paesaggio, ma anche la sua profonda curiosità scientifica, invitandoci a osservare la natura con occhi nuovi e a riflettere sulle complesse dinamiche geologiche che danno forma ai nostri luoghi.


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