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Roma Stereoscopica 1850-1910

Le fotografie stereoscopiche di Roma, realizzate tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, offrono uno straordinario viaggio nel tempo, restituendo l’immagine di una città ormai scomparsa. Questa preziosa collezione, composta da oltre 200 immagini che documentano il percorso storico del Grand Tour, è stata ereditata da Alberto Manodori Sagredo tramite suo padre, che a sua volta l’aveva ricevuta dal nonno. Manodori ha poi donato i file digitali alla Società Geografica Italiana, garantendone così la conservazione e la fruizione.

La stereoscopia, o stereofotografia, è una tecnica che permette di ottenere immagini con un senso di profondità simile a quello percepito dall’occhio umano. Il principio alla base di questa tecnologia si basa sulla visione binoculare: due immagini leggermente diverse, scattate da angolazioni differenti, vengono osservate in modo da fondersi in un’unica immagine tridimensionale. Uno dei primi strumenti per la visione stereoscopica fu sviluppato nel XIX secolo e utilizzava specchi e prismi per indirizzare correttamente le immagini a ciascun occhio. Questo sistema innovativo consentiva di ottenere un effetto di rilievo sorprendente, rendendo l’esperienza visiva più coinvolgente e realistica. Grazie a questa scoperta, la fotografia stereoscopica divenne rapidamente popolare, offrendo agli osservatori dell’epoca un modo unico per esplorare paesaggi e scene di vita quotidiana con una nuova prospettiva.


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