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Gli asfalti di Ragusa Sicula, 1922

Leonzio Maddalena, ingegnere originario di Schio, in provincia di Vicenza, condusse approfonditi studi di geologia, idrogeologia e ingegneria in varie parti d’Italia, con un’attenzione particolare alla Sicilia. Nel 1922, durante una ricerca a Ragusa, documentò con una serie di fotografie le attività estrattive della roccia asfaltica, immagini che in seguito donò alla Società Geografica Italiana.

Questa raccolta, intitolata Gli asfalti di Ragusa Sicula, accompagnava un suo articolo pubblicato sulla rivista La Terra e la Vita, in cui analizzava l’importanza e le potenzialità di questi giacimenti. Le fotografie scattate da Maddalena offrono una testimonianza visiva straordinaria delle attività minerarie dell’epoca. Nelle immagini si possono osservare le cave di estrazione, come l’ingresso al cantiere San Giovanni, e le infrastrutture a supporto del processo estrattivo, tra cui la trincea con funicolare per il trasporto del materiale e la prima batteria di gazogeni, impiegati per la lavorazione della roccia. Il porto di Siracusa, punto strategico per l’esportazione dell’asfalto, ospitava piroscafi sotto carico, pronti a trasportare il prezioso materiale verso altre destinazioni.


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Nel suo scritto, Maddalena descrive così i giacimenti di asfalto della zona:

“I giacimenti di asfalto di Ragusa, in Sicilia, figurano tra i più rilevanti a livello mondiale. Il minerale si trova in strati di notevole spessore e presenta una quantità minima di materiali di scarto, consentendo un’estrazione prevalentemente a cielo aperto.
Finora, l’asfalto è stato utilizzato quasi esclusivamente per la pavimentazione stradale, la copertura di tetti e altre applicazioni edilizie.
L’asfalto di Ragusa è composto prevalentemente da carbonato di calcio quasi puro, impregnato di bitume in percentuali che possono raggiungere il 20%. In genere, la roccia contiene circa il 10% di bitume. Anche le parti meno adatte all’edilizia possono essere trattate efficacemente nei nuovi impianti di distillazione per l’estrazione degli oli. […]”

(Maddalena L., Gli asfalti di Ragusa Sicula. Una fiorente industria italiana, in «La Terra e la Vita», Roma, Alfieri e Lacroix, 1922, pp.37- 46)

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