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Alla scoperta delle Azzorre: viaggio tra São Miguel, Faial e Terceira

di Susanna Di Gioia

Le foto, salvo diversa attribuzione, sono di Susanna Di Gioia e sono tutte sfogliabili alla fine dell’articolo.


Una destinazione fuori dalle rotte più battute, un luogo che unisce natura, paesaggi suggestivi e un ritmo rilassato


Lagoa das Sete Cidades, Isola di São Miguel

Cercavo una destinazione fuori dalle rotte più battute, un luogo che unisse natura, paesaggi suggestivi e un ritmo più rilassato rispetto alle tradizionali mete turistiche. Le Azzorre sembravano offrire tutto questo. Così, nell’estate del 2023, insieme ad alcuni amici, ho organizzato un viaggio in questo arcipelago portoghese nel cuore dell’Atlantico, a circa 1.500 chilometri dalla costa portoghese.

Le Azzorre sono nove isole di origine vulcanica, suddivise in tre gruppi principali: il gruppo orientale, formato da São Miguel e Santa Maria; il gruppo centrale, che comprende Terceira, Graciosa, São Jorge, Pico e Faial; e infine il gruppo occidentale, costituito da Flores e Corvo.

L’ambiente è caratterizzato da una natura predominante, con una vegetazione rigogliosa e paesaggi modellati da fenomeni geologici ancora attivi.  Si trovano laghi nei crateri, sorgenti termali, spiagge sabbiose e piscine naturali di roccia lavica, ideali per chi cerca momenti di relax. Accanto alla sua natura incontaminata, il territorio presenta anche vaste aree coltivate; ovunque si incontrano pascoli e mucche allevate all’aria aperta, un elemento che definisce visivamente l’identità dell’arcipelago.

Non è solo la natura a rendere speciali queste isole: qui sopravvivono tradizioni popolari radicate, un’identità culturale autentica e uno stile di vita che sembra seguire un ritmo tutto suo, lontano dalla frenesia del continente. Forse è stato proprio questo mix – natura imponente, clima imprevedibile, e la promessa di “ressa zero” sotto l’ombrellone – a convincermi che valeva la pena partire.

São Miguel, Faial e Terceira sono le protagoniste del nostro viaggio, tre isole diverse per atmosfera, morfologia e dimensioni ma accomunate da un profondo legame con la terra.

São Miguel: l’Isola Verde

Caldera di Sete Cidades, Isola di São Miguel

Il viaggio è cominciato da São Miguel, l’isola più grande dell’arcipelago, facilmente raggiungibile con un volo diretto da Lisbona. L’isola ci ha accolti con le sue mille sfumature di verde, grazie alla rigogliosa vegetazione che giustifica il soprannome di Isola Verde.
I laghi di Sete Cidades costituiscono uno dei luoghi più famosi: due specchi d’acqua, uno blu e uno verde, racchiusi all’interno di una caldera coperta di vegetazione. La leggenda narra che i colori derivino dalle lacrime di due innamorati costretti a separarsi, un dettaglio che aggiunge un tocco romantico a questo luogo.

Miradouro grota do inferno, Sete Cidades, Isola di São Miguel

Un percorso panoramico corre lungo il bordo del cratere, offrendo scorci continui sui laghi e sull’oceano. Miradouro da Grota do Inferno è uno tra i punti panoramici più celebri dell’isola e da qui la vista è semplicemente impagabile.

La storia vulcanica di São Miguel si manifesta in modo particolarmente evidente nella Caldeira das Furnas, dove sorgenti geotermiche calde e fumarole sprigionano acque bollenti, fanghi ribollenti ed emissioni costanti di vapore. In questo scenario unico abbiamo avuto l’occasione di assaggiare il celebre cozido das Furnas, uno stufato di carne e verdure cotto lentamente nel calore naturale del sottosuolo. Uno dei momenti più caratteristici per chi visita le caldere di Furnas è l’estrazione dei vasi di cozido dalle fumarole. Intorno a mezzogiorno, in prossimità dell’ora di pranzo, è possibile assistere a una scena suggestiva: i ristoratori locali dissotterrano i grandi recipienti interrati sei o sette ore prima nei forni naturali scavati nel terreno vulcanico. Il risultato è un piatto dal sapore intenso e leggermente affumicato.

Chá Gorreana, piantagione di tè, Isola di São Miguel
Piscine naturali a Caldeira Velha, Isola di São Miguel

Non lontano, si trovano le piantagioni di tè Gorreana, le uniche ancora attive in Europa. I campi sono organizzati in file regolari di cespugli bassi, potati in modo da formare lunghe onde verdi che seguono l’andamento delle colline. La visita al piccolo stabilimento ci ha permesso di vedere il processo di produzione condotto ancora oggi in modo tradizionale, tra antiche macchine in ghisa e profumo di foglie secche.

Altro luogo imperdibile è Caldeira Velha, un’area termale immersa nella natura. Si tratta di una delle cinque fonti di acque calde naturali presenti sull’isola, ed è famosa per le sue piscine termali alimentate da sorgenti geotermiche. Le vasche, incastonate tra la vegetazione tropicale, offrono acque con temperature variabili tra i 25 e i 38 °C. Il fiore all’occhiello del sito è una scenografica cascata che si tuffa in una delle piscine principali, regalando un angolo incantevole dove rilassarsi e scattare fotografie da cartolina.

Processione religiosa a Ribeira Grande, Isola di São Miguel

 Uno dei momenti più toccanti del nostro soggiorno a São Miguel è stato assistere a una delle suggestive processioni religiose tradizionali. Il popolo delle Azzorre è profondamente religioso, e questa fede si riflette nelle celebrazioni che si tengono durante tutto l’anno. A Ribeira Grande, la città più grande dell’isola, dopo Ponta Delgada, le strade erano state preparate con cura: a terra, la gente del posto aveva creato lunghi tappeti colorati fatti di fiori, segatura e petali, formando disegni geometrici e motivi sacri. La processione si snodava lenta sopra queste vere e proprie opere d’arte effimera.

Infiorata nelle strade di Ribeira Grande, Isola di São Miguel

Faial: l’Isola Blu

Dal finestrino dell’aereo Montanha do Pico – 2351 m
Murales al molo del porto di Horta, Isola di Faial

Per raggiungere Faial, la seconda isola del nostro itinerario, abbiamo preso un volo interno su un piccolo aereo turboelica. Durante il tragitto, dal finestrino si scorgeva l’enorme vulcano Pico, alto oltre 2.300 metri, il più alto del Portogallo. L’aereo sembrava quasi sfiorarlo, tanto la montagna era vicina.

La base del nostro soggiorno è stata Horta, il capoluogo dell’isola, celebre per il suo porto che da sempre rappresenta un punto di riferimento per i naviganti di tutto il mondo. Lungo il molo, ogni imbarcazione lascia il proprio segno dipingendo un murale, una tradizione che ha lo scopo di portare fortuna ai marinai. Date, nomi, disegni e sogni che si intrecciano, creando una galleria di esperienze di navigazione, era impossibile camminare senza leggere, senza immaginare ogni viaggio.

Faial è conosciuta come l’Isola Blu, un soprannome che le è stato dato per le innumerevoli ortensie che, durante l’estate, fioriscono in un’esplosione di colori lungo le sue strade, nei giardini e nei campi. Questi fiori, dai toni che vanno dal blu intenso al viola, creano un paesaggio unico che dipinge ogni angolo dell’isola, facendo di Faial un vero e proprio giardino naturale.

Viali di ortensie lungo le strade di Faial
Il Peter Cafè Sport a Horta, Isola di Faial

Un altro luogo simbolo è il Peter Café Sport, un locale storico con un’atmosfera che riflette il legame dell’isola con il mare. Con il suo arredamento marinaro, il caffè è diventato un punto di incontro per marinai di passaggio e un’istituzione per la comunità locale. Le foto d’epoca al suo interno testimoniano decenni di storie di navigazione.

Dal porto salpano numerose escursioni di whale watching, spesso condotte da biologi marini e ricercatori locali, profondi conoscitori della fauna marina dell’arcipelago. Nonostante le nostre alte aspettative, le balene non si sono fatte vedere. Tuttavia, l’escursione si è rivelata affascinante: siamo stati avvicinati da gruppi di delfini che hanno nuotato accanto all’imbarcazione e abbiamo avuto la fortuna di scorgere alcune tartarughe marine affiorare dalle acque.

Le Azzorre sono, infatti, un’importante area di transito per diversi cetacei e altre specie marine, rendendo ogni escursione un’opportunità unica di avvistamenti.

Miradouro da Caldeira, Isola di Faial (foto di Francesca Di Giovanni)
Caldeira do Faial, Isola di Faial

Tra le meraviglie naturali di Faial, una delle più straordinarie è la Caldeira do Faial, una vasta cavità vulcanica con un diametro di circa due chilometri, testimone di un’attività eruttiva iniziata oltre 400.000 anni fa. Questa formazione geologica, creata da numerose eruzioni alternate a lunghi periodi di quiete, rappresenta uno dei simboli più riconoscibili dell’isola. Il punto di partenza ideale per esplorarla è il suggestivo belvedere conosciuto come “Miradouro da Caldeira”. Da qui, attraversando un breve tunnel, si apre una vista spettacolare dell’interno del cratere che è completamente ricoperto da una rigogliosa vegetazione e circondato dalle immancabili ortensie.

Terceira: tradizioni e storia


L’ultima tappa del nostro viaggio è stata Terceira, un’isola che, più di ogni altra, ci ha colpiti per la ricchezza della sua storia e delle sue tradizioni.

Angra do Heorismo – Statua di Vasco de Gama
Angra do Heroismo – Igreja do Santíssimo Salvador da Sé
Angra do Heroismo – Igreja da Misericórdia

Angra do Heroísmo, suo capoluogo, è una delle città più antiche delle Azzorre dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Il suo centro storico, con le strade acciottolate e le case color pastello, conserva l’impronta architettonica risalente ai secoli XVI e XVII, un periodo in cui la città era un fiorente porto commerciale. Dopo il devastante terremoto del 1980, la città è stata ricostruita con grande attenzione per preservare il suo stile originale. Questo restauro ha mantenuto intatta l’architettura originaria, garantendo alla città di preservare la sua autenticità.

Il centro storico è dominato dalla Cattedrale di Angra do Heroísmo (Sé Cathedral) uno dei principali edifici religiosi dell’isola e dal Palazzo dei Capitani Generali, che ne riflette il passato coloniale.

La piazza principale, Praça Velha, è un altro punto di riferimento, con la sua fontana e le costruzioni che raccontano secoli di cambiamenti storici.

A pochi minuti dalla città si trova la Gruta do Algar do Carvão, un antico condotto vulcanico che si addentra nelle profondità della terra. Questo straordinario sito è uno dei pochi al mondo che consente di entrare all’interno di un vulcano spento. Il percorso sotterraneo è caratterizzato da pareti di lava solidificata e un tappeto di vegetazione che si è sviluppato grazie all’umidità costante. Un’esperienza che racconta in modo diretto la natura vulcanica delle Azzorre.

Terceira è anche conosciuta per la sua cultura taurina, unica nelle Azzorre. Qui, si svolgono le corride chiamate touradas à corda, eventi profondamente radicati nella cultura locale. Durante queste manifestazioni, i tori – trattenuti da una corda manovrata da un gruppo di uomini – vengono condotti per le strade, mentre i partecipanti tentano di evitarli con agilità. Pur non essendo una grande appassionata di questo tipo di spettacoli, ho percepito come per gli isolani questo sia un momento di aggregazione, una tradizione che testimonia il legame tra uomo e animale. A differenza delle corride spagnole, il toro non subisce violenze e l’evento è vissuto più come una celebrazione popolare che come una competizione.

Questo viaggio tra São Miguel, Faial e Terceira mi ha permesso di conoscere da vicino la sorprendente varietà delle Azzorre. Ogni isola ha una propria identità, con caratteristiche paesaggistiche, culturali e storiche ben distinte che contribuiscono a rendere l’arcipelago un luogo davvero unico. Ancora lontane dai grandi flussi turistici, offrono un contesto autentico e tranquillo, ideale per chi cerca paesaggi incontaminati, ritmi lenti e contatto con le tradizioni locali.
Come scrive Antonio Tabucchi in Donna di Porto Pim:
«Ci sono luoghi che sembrano esistere solo nella memoria di qualcuno, e le Azzorre sono uno di questi». Una frase che ben descrive la sensazione che queste isole riescono a trasmettere: quella di un luogo vero, sospeso nel tempo, che resta nella memoria.


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