Nel 1928, a due anni dalla trasvolata del Polo Nord con il dirigibile Norge, Nobile tenta di ripetere l’esperienza con una spedizione tutta italiana a bordo dell’Italia, costruito col sostegno finanziario di un gruppo di industriali milanesi che fornirono anche la nave appoggio Città di Milano.
L’obiettivo di Nobile, che aveva ottenuto il patrocinio della Reale Società Geografica Italiana, era compiere una serie di voli su terre ancora sconosciute, in una fascia circumpolare estesa da Capo Bridgman, all’estremità settentrionale della Groenlandia, alla Severnaja Zemlja (Terra del Nord), per portare la bandiera italiana al Polo e promuovere un’attività di ricerca scientifica oceanografica, geografica e geofisica con l’appoggio di prestigiosi istituti universitari.
Avvalendosi delle esperienze precedenti, la spedizione fu preparata con cura a cominciare dall’equipaggiamento. Alla nuova avventura presero parte diciotto uomini, tra i quali valenti scienziati come il fisico Aldo Pontremoli, il cecoslovacco Frantisek Behounek ed il meteorologo svedese Finn Malmgren, che aveva già partecipato alla missione del Norge. I 18 membri partirono il 13 aprile 1928 da Milano e raggiunsero la base norvegese della Baia del Re nelle isole Svalbard il 6 maggio, dopo un volo di circa 6000 km, per poi puntare ancora una volta verso il Polo.
L’avventura, come è noto, finì tragicamente durante il terzo volo il 25 maggio e lo stesso Amundsen, partito in soccorso del collega italiano e dei suoi uomini, non fece più ritorno.