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Rivedi l’evento – I “mondi” delle transumanze, patrimonio vivente in cammino – Roma 11 marzo 2024

Rivedi QUI il convegno.

La giornata di studio

I “mondi” delle transumanze, patrimonio vivente in cammino. Tradizioni, pratiche, innovazioni

si è tenuta a Roma presso la sede della Società Geografica Italiana (qui la brochure) e ha proposto il confronto tra molteplici attività di disseminazione svolte o in itinere (escursioni, mostre fotografiche,
produzione audiovisivi, esperienze didattiche, ecc.), la presentazione di progetti istituzionali transcalari di tutela e valorizzazione, la testimonianza dei “custodi” che hanno trasformato l’eredità familiare transumante in risorsa strategica, volano di nuove forme di patrimonializzazione ancorate all’etica della “restanza” e alla sostenibilità.

Si è trattato del primo incontro tra la FICLU e la SGI, in attuazione dell’Accordo Quadro sottoscritto nel dicembre 2022, volto a condividere i risultati delle indagini esperite su questo tema. Una tappa che intende dare il via a un ampio percorso di ricerca, formazione e divulgazione dedicato a questo inestimabile patrimonio immateriale dell’umanità, frutto di sinergie solide e significative tra i due sodalizi.

Qui di seguito alcune testimonianze delle ricerche in corso che sono state approfondite nel corso del convegno.


Un suono dal passato pian piano si avvicina.

(Club per l’UNESCO di Canelli)

Breve filmato avente per soggetto la transumanza delle pecore dai pascoli di montagna al piano, inserito dal Club per l’UNESCO di Canelli nel progetto “paesaggi sonori”. Il progetto, ideato dal Club di Canelli in collaborazione con quello di Asti e di Torino, si rifà alla “filosofia” dei “paesaggi sonori” per cui si dà più rilievo ai suoni che alle immagini, “Un suono del passato pian piano si avvicina” è quindi un audio più che un video. L’audio è stato registrato sulla parte biellese della Serra di Ivrea ai primi di novembre, le pecore stavano scendendo dai pascoli situati sulle prealpi biellesi nei dintorni del Mombarone.


Marzia Verona. Transumanza e pascolo vagante nelle Alpi Occidentali: la realtà del Piemonte e Valle d’Aosta.

(Club per l’UNESCO di Torino)

Il Club per l’UNESCO di Torino ha dedicato l’anno scolastico 2023/2024 ad un percorso formativo indirizzato alle scuole di ogni ordine e grado, incentrato sulla valorizzazione e la ricerca del Patrimonio Immateriale. Ricerca perché è fondamentale che i giovani abbiano consapevolezza del Patrimonio che ci circonda, che, in quanto visibile e tangibile, deve essere valorizzato. Abbiamo realizzato una giornata iniziale e quattro pomeriggi dedicati alla formazione di insegnanti di scuole di ogni ordine e grado, sia in presenza, sia online, permettendo così la partecipazione da ogni parte d’Italia. Il pomeriggio del 15 Gennaio ha visto la compartecipazione dei Club UNESCO del Piemonte, della Val d’Aosta e di Trento, è stato dedicato a testimonianze ed esempi di alpinismo e transumanza.

Con questo video vogliamo offrirvi l’esperienza presentataci da Marzia Verona, una pastora che è venuta a raccontarci la sua storia e che ci ha lasciato alcuni suoi testi, con il fine di tramutare le sue esperienze in Patrimonio da tramandare ai giovani.


Trailer del film “Figli del Minotauro“. Una mitopoiesi calabrese tra preistoria e futuro di una pratica agricola sostenibile.

(Club per l’UNESCO di Catanzaro)


Breve intervista al Sindaco di Taverna, comune montano interessato dalla transumanza.

(Club per l’UNESCO di Catanzaro)


Dr.ssa Orfina Scrocco.

(Presidente Club per l’Unesco di Alberona)


Uomini e armenti lungo i tratturi dei Monti Dauni.

(Club per l’UNESCO di Alberona)

Il documentario che vedrete è stato realizzato dal Club per l’Unesco di Alberona che al tema ha dedicato, e dedica, ampio spazio della propria programmazione.

La transumanza, antichissima pratica pastorale diffusa in tutto il mondo, per le genti della Capitanata ha rappresentato una parte importante dell’economia. I tratturi che l’attraversano per millenni hanno rappresentato un vero e proprio sistema di comunicazione: lungo i tratturi si muovevano pastori e animali creando quella che oggi chiameremmo una filiera con l’indotto. Oggi, sono pochissimi gli allevatori che continuano a praticare la transumanza tradizionale. Il documentario proposto dal Club per l’Unesco di Alberona racconta, in particolare, la transumanza dei Fratelli Carrino da San Giusto, in agro di Lucera. Una famiglia di allevatori di origine molisana arrivata in Puglia proprio con la transumanza. Sono allevatori che hanno innovato l’azienda senza mai distaccarsi dalla tradizione ma, anzi, dando forza e valore a tutto ciò che la transumanza può produrre: latte, lana, ma anche commercio e turismo sostenibile. Ricalcando, in parte, l’antico tracciato tratturale, le greggi sia all’andata sia al ritorno, attraversano la splendida città di Troia, percorrendo l’antichissima Via Traiana.

Con immagini e testimonianze il video documenta l’importanza della transumanza nel conservare l’identità storica e culturale dell’intero territorio, e la straordinaria forza che ne deriva nel creare una economia nuova e sostenibile. Il documentario si conclude con un messaggio di positività che viene inviato alle giovani generazioni da un studentessa universitaria, Claudia Carrino, figlia di uno dei fratelli Carrino, titolari dell’azienda che ha ispirato il nostro lavoro, la quale riesce a conciliare gli studi e l’attività dell’azienda di famiglia e a ricoprire i panni della ”pastora” durante i percorsi della transumanza del gregge dell’azienda.

Orfina Scrocco  – Presidente Club di Alberona per l’Unesco


Intervista a Massimo Locci – Pastore transumante di Desulo.

(Club per l’UNESCO di Cagliari)

Intervista al pastore del paese di Desulo, Massimo Locci. La sua famiglia (nonni, bisnonni) ha sempre praticato la transumanza. La sua azienda è a conduzione familiare, conferisce una parte del latte a uno stabilimento industriale, il rimanente viene utilizzato per produrre formaggi e derivati del latte. Il percorso della loro transumanza va dai monti di Desulo (Gennargentu, dove ogni anno nevica) alle campagne del Campidano.


Geraci Siculo. Il richiamo delle montagne.

(Club per l’UNESCO di Acireale)

La realizzazione del video: ”Geraci Siculo. Il richiamo delle montagne” ha dato modo al Club per l’UNESCO di Acireale di documentarsi sul fenomeno della transumanza in Sicilia. La transumanza si è rivelata come un aspetto costitutivo dell’identità più intima e segreta dell’isola. Essendo entrata a far parte del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, essa è dunque tra i beni da far conoscere, tutelare e tramandare. Pertanto il Club per l’UNESCO di Acireale, da sempre impegnato principalmente nella promozione della cultura, dell’educazione, della scienza e della pace, seguendo le linee guida dell’UNESCO, su questo tema ha sia organizzato eventi come conferenze, dibattiti e visite guidate, volti alla promozione della conoscenza di tale bene immateriale e sia ha puntato sulla realizzazione di un video e di una raccolta fotografica, in formato powerPoint, che privilegiassero il punto di vista dei giovani soci del Club piuttosto che quello di “specialisti nel settore delle riprese e del montaggio”. Il video realizzato rispecchia pertanto una visione della realtà della transumanza fondata su una ventata di freschezza e di genuinità giovanile, interamente in esso trasferite, a cominciare dalla breve ma intensa e commovente testimonianza di Carmelo: un giovane studente-pastore geracese il quale si divide tra i banchi di scuola e l’attività pastorale. In Sicilia la pratica della transumanza è di origini antichissime e la sua storia è legata alle caratteristiche geografiche e climatiche della regione. Essa ha plasmato la vita rurale della Sicilia e ci consegna una vita d’altri tempi e legata all’alternarsi delle stagioni, che infatti la scandiscono. La pratica della transumanza, come emerge d alcune riprese amatoriali a cura dei giovani del Club, a chi la esercita seriamente e secondo la tradizione, consente di vivere in stretta unione con la natura in quanto, con l’arrivo della stagione calda, il bestiame viene guidato dove i pascoli sono più abbondanti e cioè nelle zone più elevate e fresche dell’entroterra: Madonie, Nebrodi, Etna; il contrario avviene in inverno, allorché gli animali vengono fatti spostare dai pastori-mandriani a quote più basse. Oltre che su antiche abitudini, la transumanza si fonda sul legame dell’uomo con l’ambiente e consente la conservazione delle tradizioni culturali e sostenibili di un territorio. Tra le varie realtà siciliane che praticano la transumanza, al Club per l’UNESCO di Acireale, quella di Geraci Siculo (località delle Madonie, fondata dai Greci intorno al VI sec. a.C. ed il cui nome, ”Jerax”, in greco significa “avvoltoio”), citata anche dal grande antropologo Giuseppe Pitrè, è parsa la più rappresentativa per tale fenomeno, in quanto depositaria e custode di una tradizione culturale che si è evoluta in armonia con la natura. A Geraci Siculo il movimento stagionale del bestiame crea connessioni profonde tra comunità e territori ed influenza anche l’economia, modificando il paesaggio. In Sicilia i paesaggi delle transumanze, come si può rilevare facilmente dal video, sono unici e bellissimi e si caratterizzano per la presenza di antichi sentieri (chiamati “trazzere”), che mettono in collegamento le terre dei pascoli con le aree abitate dalle comunità agricole e pastorali che con saggezza li hanno tracciati, a seguito di una lunga esperienza lenta e quasi ripetitiva ma rivitalizzata in continuo dalla presenza contemporanea di generazioni diverse, che si susseguono senza posa e senza fine. In Sicilia, la transumanza di Geraci Siculo riveste una funzione variegata e di natura mista in quanto coinvolge diverse componenti sia di natura sociale che economica e culturale. Infatti, come documenta il video proposto dal Club per l’UNESCO di Acireale, dai laboriosi geracesi (così vengono denominati gli abitanti di Geraci Siculo) la transumanza è considerata un’opportunità per poter organizzare al meglio la fruizione delle risorse naturali, per favorire occasioni di incontro e di scambi culturali tra comunità diverse e per caratterizzare festività e scambi commerciali. Ogni pietra racconta storie di incontri, di commerci e di scambi culturali che hanno modellato l’area, diramandosi anche nel resto della regione. Annualmente a Geraci Siculo si organizza un evento di transumanza aperto ai turisti. Esso si svolge la terza domenica di maggio ed offre la possibilità di “vivere un’intera giornata insieme ai pastori” dell’azienda zootecnica Alaimo, condividendo le peculiarità del lavoro diurno dei pastori geracesi. Numerose sono le attività economiche: dalla mungitura alla caseificazione, alla tecnica dell’intarsio di oggetti particolari, in legno di frassino o salice, da appendere al collo degli animali dopo avere inserito delle campane: i cosiddetti “cuddari” e “campanacci”, oggetti di diverse dimensioni, a seconda della grandezza del collo dell’animale di destinazione. Per lavorarli occorrono amore e precisione ed i soggetti sono spesso di tipo religioso, a sottolineare che occorre sempre ringraziare il Signore e chiedere la sua protezione. Come ringraziamento al Signore a Geraci Siculo si organizza “la Carvaccata”: corteo di pastori a cavallo, che rispecchia una struttura di tipo patriarcale nella quali gli anziani sono da modello ai più giovani. Aprono il corteo i pastori anziani a cavallo che, dunque, precedono i giovani e recano in mano, sotto forma di dono, dei paramenti sacri. Seguono i più giovani con il “chirchiu”: offerta votiva a forma di ombrello. In occasione delle festività religiose o civili i pastori si sbizzarriscono nella creazione di formaggi di forme particolari, come ad es. di colombine o di cavallucci. Con il passare del tempo, la transumanza è diventata meno comune anche in Sicilia, a causa dell’urbanizzazione, dell’industrializzazione e dei cambiamenti nei metodi agricoli. Nonostante ciò, rimane però un elemento distintivo del patrimonio culturale siciliano. Meritano approfondimenti e studi anche le tradizioni e le storie tramandate oralmente nelle seguenti aree: . 1. Monti Nebrodi. 2. Monti Peloritani. 3. Valle del fiume Alcantara. 5. Pianori di Centuripe. 6. Zone costiere calde e pianeggianti, come la Piana di Catania. In quest’ultima, distesa pianeggiante e fertile, ha rivestito un ruolo significativo nella pratica della transumanza la presenza del fiume Simeto che, attraversando tutta la Piana, potrebbe avere fornito un percorso naturale ai pastori durante i loro spostamenti stagionali in Sicilia, scanditi dalla presenza di punti di sosta dove pastori e bestiame potevano riposare e approvvigionarsi di acqua e cibo prima di raggiungere le mete desiderate. Come previsto dal progetto elaborato dal Club per l’UNESCO di Acireale e per implementare la conoscenza della transumanza della Sicilia, saranno realizzati anche altri video con interviste ad anziani e ad esperti per approfondimento delle conoscenze sulle storie locale e sulle tradizioni legate alla gestione del bestiame. Esistono infatti culture diverse, tutte da conoscere e da rispettare!

Prof.ssa Nellina Ardizzone, Presidente Club per l’UNESCO di Acireale


Memorie di Transumanza.

(Club per l’UNESCO di Foggia, Club per l’UNESCO di Cerignola)


Attività pastorale e transumanza nell’Umbria sud-orientale, ieri e oggi. Gli ultimi protagonisti.

(Club per l’UNESCO di Perugia-Gubbio/Alta Umbria)